Come sentirsi più connessi al mondo

Diario / 24.04.2018

Connessioni

 

Leggendo un libro su decine di imprenditori mi ha colpito un elemento poco intuitivo nella storia del loro benessere personale: credere in qualcosa di più grande di noi.

Come mai? Essenzialmente perché ci fa sentire connessi agli altri, migliora la capacità di essere empatici anche con gli sconosciuti, di sentirsi parte di una comunità.

Desidero condividere una mia esperienza recente in questo ambito. Qualche mese fa ho scoperto la possibilità di sottopormi ad un esame del DNA. Mi avrebbe permesso di scoprire da quali aree della Terra provengono i miei geni, e quindi i miei antenati. Mi sono quindi messo in azione per scoprire come ricevere il kit (Ancestry) https://www.ancestry.it. Ero curioso, dopotutto gli esseri umani di oggi provengono da poche centinaia di “esemplari” di homo sapiens.

“L’mtDNA di tutti gli esseri umani moderni deriva da un unico aplotipo (variante) femminile che emerse in Africa in qualche momento compreso tra 290000 e 140000 anni or sono. “ 

Ian Tattersal, Il mondo prima della storia, Cortina, Milano 2009 http://www.raffaellocortina.it/scheda-libro/tattersall-ian/il-mondo-prima-della-storia-dagli-inizi-al-4000-a-c-9788860302724-1154.html

Le scoperte delle scienze umane possono essere fondamentali per sentirci vicini. A febbraio ho così spedito un campione del mio DNA e qualche giorno fa ho ricevuto i risultati, riassunti nell’immagine.

Ho scoperto di avere antenati provenienti da aree diverse. Italia del Nord, Europa Occidentale, Scandinavia, Inghilterra, Medio Oriente, Caucaso, Penisola Iberica, Europa Orientale e Balcanica. Ho anche scoperto che nella immensa banca dati in possesso ad Ancestry ho alcune decine di parenti dal quarto all’ottavo grado. Sono cugini più o meno lontani, che hanno con me un antenato comune tra le tre e le sette generazioni fa.

Che effetti ha avuto questa scoperta nella mia vita? Fondamentalmente due.

Il primo è di conoscere le mie origini, sapere che nella storia dell’umanità decine di miei antenati hanno passato la loro vita in angoli diversi della Terra. Si è allargata la mia geografia personale.

Il secondo è che ora le mie connessioni con gli altri sono percettivamente aumentate. Nel senso che sento la connessione che prima soltanto sapevo. La mia famiglia si è improvvisamente allargata. E tra sapere e sentire il passaggio non è indifferente.

Torniamo ora all’inizio. A cosa porta avere una spiritualità, anche laica come questa? La consapevolezza di far parte di qualcosa di più grande di noi. Un’esperienza di profonda vicinanza con gli altri che migliora i nostri rapporti. Ci sono poche cose come sentire le connessioni con gli altri per stare meglio e far stare meglio chi ci circonda.

Alberto Penna