La connessione interpersonale
Tutti noi esseri umani siamo immersi 24 ore su 24, sette giorni su sette, in una rete di comunicazioni emotive e corporee che influenzano fortemente il nostro stato di benessere. Si tratta di comunicazioni inconsapevoli e spontanee, ma non difficili da rintracciare se portiamo dentro di noi un’attenzione focalizzata.
Utilizzare la comunicazione a questi livelli è diventato uno strumento essenziale, tanto per le terapie quanto per la formazione ai colleghi psicoterapeuti. In entrambe le situazioni i partecipanti sono aiutati a contattare in loro stessi gli aspetti emotivi e corporei, che sono poi strumento fondamentale per il cambiamento.
Nella psicoterapia ciò si traduce in una strada chiara e consapevole che si può scegliere di intraprendere per stare meglio nelle proprie relazioni.
Nella formazione questo approccio genera un apprendimento, basato sull’esperienza della potenza di questi antiche saggezze comunicative, che si possono facilmente riscoprire.
Ho un chiaro ricordo del primo momento in cui mi sono accorto della trasformazione possibile durante la formazione. Circa venti anni fa, in una prima edizione di un corso sull’affido professionale che si articolava in cinque mezze giornate, avevo introdotto i partecipanti ad alcune attivazioni, insieme a uno sguardo profondo sulle proprie emozioni. Al termine della formazione tutti testimoniarono che il corso aveva cambiato il modo di vedere se stessi e gli altri, alla luce delle relazioni e delle emozioni sperimentate.
Nei 20 anni successivi ho potuto arricchire questi apporti ai colleghi, grazie anche alla collaborazione con la dottoressa Laura Fino, giungendo a un modello di formazione radicalmente esperienziale. Non a caso abbiamo coniato l’espressione Connessione Interpersonale. Quest’espressione è un marchio di fabbrica del mio lavoro di formazione e trasformazione.
L’ambito di utilizzo di questo approccio non si limita alla clinica, ma si adatta a molti tipi di contesti relazionali: l’azienda, la scuola, le istituzioni.
Abbiamo un bisogno innato di armonizzare le nostre relazioni ma non sempre sappiamo come fare, soprattutto se ci siamo abituati a presupposti negativi. Prenderne coscienza, grazie a questo sguardo, permette di liberare forze molto antiche e positive, che danno un forte aiuto nelle relazioni di cura e in genere.
Il bello è che questo apprendimento non richiede un surplus di conoscenze: basta riscoprire elementi sani e salutari già presenti dentro di noi.