Leadership: un esperimento per i 196 paesi del pianeta

Diario / 15.02.2022

Quando parliamo di leadership, mettiamo insieme modalità molto diverse tra loro; per questo dobbiamo intenderci su quale abbiamo in mente. In generale la leadership vincente, nelle relazioni familiari come nel mondo aziendale, è basata sulla capacità di ascolto, di messa in discussione, di cooperazione, di assunzione di responsabilità.

La traduzione del termine anglosassone richiama la capacità di creare seguito, ma non in quale modo. Si può essere leader autoritari, emotivi, pragmatici, gerarchici ecc. Possiamo immaginare che per ciascun tipo di leadership si evidenzino vantaggi e svantaggi.Oggi possiamo chiederci quale tipo di leadership stia producendo i migliori esiti nell’affrontare la pandemia. Possiamo proprio ragionare a partire dai risultati. Raramente si è avuta occasione di studiarla come in questi tempi. I leader dei Paesi di tutto il globo stanno affrontando lo stesso problema, per cui diventa estremamente istruttivo analizzarne gli esiti. 196 paesi, 196 leadership e forme di governo diverse, tutte a fronteggiare un nemico unico: il Covid 19.

Leadership: un esperimento per i 196 paesi del pianeta 1Già nei primi mesi della gestione, durante la prima ondata, si stavano delineando alcune leadership particolarmente efficaci: Arden in Nuova Zelanza, Merkel in Germania, Tsai Ing-Wen a Taiwan, Erna Solberg in Norvegia, Mette Frederiksen in Danimarca. Il primo dato che spicca è che si tratta di donne. Avivah Wittenberg-Cox ne aveva evidenziato alcune caratteristiche vincenti: empatia, cambiamento della prospettiva, assunzione di responsabilità, comunicazione efficace e capacità di prendere decisioni tempestivamente.

https://www.repubblica.it/esteri/2020/04/16/news/coronavirus_sette_donne_a_capo_dei_7_paesi_che_hanno_gestito_meglio_l_emergenza-254196172/

Anche alcuni leader maschili hanno di queste doti, con risultati simili per il Covid, come Rui Costa in Portogallo. Con questo esperimento sociale planetario non si potrà far finta di niente: i paesi che saranno riusciti ad affrontare meglio il problema avranno una leadership migliore e viceversa.

I dati indicano che i 19 Paesi su 194 governati da donne hanno avuto risultati nettamente migliori in termini di numero di casi e la metà del numero di morti per Covid. Questi risultati sono descritti in un articolo a firma di Supriya Garikipati e Uma Kambhampati, economiste e ricercatrici dell’università di Liverpool: Leading the Fight Against the Pandemic: Does Gender ‘Really’ Matter?

Nell’analisi dei risultati delle stesse ricercatrici spiccano due variabili istruttive. Una risiede nella maggiore sensibilità delle donne verso la cura e la vicinanza agli altri. Il secondo nella capacità di tenere in considerazione quanto indica la paura: cioè comportamenti prudenti e non avventati.

Guarda caso queste caratteristiche sono da decenni portate in risalto associandole all’intelligenza emotiva, e in generale ai tipi di leadership promossi da consulenti e coach a livello internazionale. Questo dato non fa altro che segnalarci dove migliorare le cose: è tra gli uomini che questi aspetti dell’intelligenza emotiva sono carenti.

Per evitare che gli uomini diventino il sesso in declino nei prossimi decenni, tutti noi dovremmo darci da fare per promuovere un cambiamento nello stile di leadership che si avvicini a quella femminile. E questo perché le donne hanno già quasi realizzato il loro potenziale di intelligenza emotiva.